Paesaggi dell'anima alla fine della prima generazione
«Valeva la pena, per l’euforia, per l’eccitazione che provava di misurarsi, lui piccolo definito essere, con l’infinito potere che mille facce e gesti era capace di avere.»
Era convincimento di Santi Cutò, avendo conosciuto uomini e fatti, che fosse impossibile cambiare l’animo umano. “Chi nasce tondo non può morire quadrato”. E su questo aveva dissertato tutta una vita, rilegando dietro l’angolo di una mesta fatalità sicura, ogni coscienza diversa. E quando Carlo forzava volutamente l’inamovibilità dell’assunto, sentiva lontano perso in un pozzo senza fondo, salire l’acqua cristallina che gli lavava ogni dubbio lasciando fresca la certezza che già, anche così valeva la pena tentare…